Mary McAleese, Presidente dell’Irlanda dal 2007 al 2011, ritiene che la Chiesa cattolica sia in parte responsabile per il numero crescente di suicidi tra le persone omosessuali. Nel suo Paese – continua – le ricerche rivelano come i ragazzi gay rappresentino una delle categorie più a rischio.
Nell’intervista rilasciata a RTE Radio, l’ex Capo di Stato sostiene inoltre che questi giovani siano stati influenzati dalla loro esperienza nelle scuole cattoliche, dove hanno assimilato l’attitudine della Chiesa nei confronti dell’omosessualità:
Avranno sentito parole come ‘disordine’, avranno sentito anche la parola ‘male’ in relazione alla pratica omosessuale. E quando scoprono di essere gay – perché si tratta di una scoperta, non di una decisione – e hanno 14, 15 o 16 anni di età, si apre in loro un conflitto interno di proporzioni spaventose.
Il problema dei suicidi è riportato anche in alcuni studi, i quali mostrano che almeno un quinto dei giovani gay ha tentato il gesto estermo; tale dato risulta essere quattro volte più alto rispetto a quello presentato dal Regno Unito. Una ricerca della Dublin City University ha inoltre rilevato una forte presenza di bullismo omofobico all’interno delle scuole irlandesi.